LA CAMERA INCANTATA-Carlo Carrà-1917-Metafisica

LA CAMERA INCANTATA 
Carlo Carrà, 1917
Olio su tela, 68 x 52 cm
Milano, Pinacoteca Di Brera. Collezione Emilio e Maria Jesi


Opera e interdisciplinarietà - materie coinvolte: italiano - arte e immagine.

Autrici: Isabella Ognissanti e Cervilli Daniela

ITALIANO

PER INIZIARE
1-Definisci i due termini: “camera”- “incantata” utilizzando il dizionario.

OSSERVA L’OPERA

2-Osserva attentamente “ La camera incantata” di Carlo Carrà. Quali elementi sono presenti nel quadro? Elencali, partendo dal basso.

3- Scegli tre tra gli oggetti  presenti nel quadro che siano per te interessanti e, servendoti della griglia, descrivili. (Consulta il dizionario di Lingua Italiana, oppure un dizionario dei sinonimi e dei contrari, per aiutarti nella descrizione.)

Oggetti del quadro e loro funzione.

Materiale di cui sono fatti.

Come appaiono alla vista: forma, colore.

Come appaiono al tatto.

       
       
       

 

Fig. 1, 2  Particolari dell'opera
 


4-Ci sono polvere, disordine, oggetti rotti nella camera? Ci sono oggetti quotidiani e banali o importanti, di valore?

5- Questa camera dove potrebbe trovarsi? Ti è capitato di vederla nei luoghi da te frequentati? Da chi potrebbe essere abitata? Quale funzione potrebbe avere?

6- Gli oggetti presenti sono precisi nei contorni e facilmente riconoscibili, ma l’opera non rappresenta un luogo della realtà.
Individua le frasi sottostanti che spiegano perché la camera non è un luogo reale.

a) il pavimento in legno è molto inclinato e non utilizzabile e gli oggetti sembrano scivolare verso l'osservatore; 
b) la luce non è corretta: non c'è corrispondenza tra  gli oggetti fortemente illuminati e le ombre scure; 
c) l'amo e il galleggiante non sono rappresentati in modo preciso; 
d) gli oggetti non hanno un legame logico tra di loro, sono accostati in modo insolito e sono fuori dal loro contesto abituale;
e) tutti gli oggetti servono per cucinare;   
f) i contorni neri attorno alle forme non esistono nella realtà;
 

7- La persona umana non è presente fisicamente nell’opera, ma alcuni elementi, come i manichini, ne richiamano fortemente l’immagine. La presenza femminile da quali elementi è evocata-richiamata alla memoria? E quella maschile? 

8- Come descriveresti l’atmosfera di questa stanza?  Scegli  tra le espressioni date.
a) carica di magia;
b) rumorosa e festosa;
c) che crea incertezza;
d) che mette in uno stato di attesa; 
e) così cupa da angosciarci;
f) cosi misteriosa da incantarci e sorprenderci;
g) silenziosa e immobile. 

9-  Ecco un elenco di sensazioni ed emozioni che il quadro può suscitare. Scegline almeno tre e giustifica la tua scelta.
(Curiosità – stupore - calma - sorpresa - meraviglia  - incomprensibilità - attrazione.) 

                            Fig. 3,4 Particolari dell'opera>

 

 

ARTE E IMMAGINE - attività laboratoriale:  analisi della  FORMA e della COMPOSIZIONE

RISPONDI AL SEGUENTE QUESITO: -Nell’opera la collocazione degli oggetti  ti sembra casuale o l’artista ha studiato con molta cura la disposizione degli elementi? 

Verifica attraverso un percorso di analisi la tua risposta:

a-Osserva  con attenzione gli elementi presenti nell'opera. Quale forme riconosci? 

b- Sulla cartina muta dell’opera (fig. 5) colora, con colori diversi, gli oggetti della realtà e le forme geometriche bidimensionali e tridimensionali (considera anche le scatole in questo gruppo). Costruisci anche la relativa legenda. Successivamente, piega la cartina muta, così dipinta, a metà lungo l’asse verticale. Rifletti sul tuo lavoro ed esegui l'esercizio:

- Le forme geometriche sono poco presenti. V F
- Le forme geometriche sono presenti nell’opera in quantità  maggiore rispetto a    quelle della realtà. V F
- Prevalgono le forme bidimensionali. V F
- Le forme geometriche sono presenti solo nella parte destra dell’opera.  V F
- Le forme della realtà sono disposte in modo equilibrato nell'opera. V F

c- Con quali criteri sono disposte le forme geometriche (considera anche le scatole)? Scegli le opzioni corrette. Le forme geometriche ... 
-
Sono le basi di appoggio per le forme della realtà - sono contenute nelle forme della realtà - sono i contenitori delle forme della realtà -  innalzano le forme della realtà - sono appoggiate sopra le forme della realtà -

                                                                                              Fig. 5 >

 

d- Le forme della realtà sono quasi sempre abbinate a quelle della geometria? 

e- Con un righello misura, sull'opera, l'altezza dei manichini, formati da elementi sovrapposti, che richiamano una figura maschile e femminile. Cosa noti?

Concludi - La tua risposta iniziale trova conferma?

f- Completa il seguente testo utilizzando i termini sottostanti:
All’apparenza la disposizione degli oggetti presenti nella Camera Incantata  sembra ............. ma in verità Carrà ..................... e pazienza l’organizzazione ..................... e nello spazio della camera creando .................. e ritmo.  L’importante presenza nell’opera  delle .......................... , regolari ed essenziali nella forma, assieme  ad una composizione ...................................... contribuiscono ad aumentare la sensazione di  .................. , mistero e magica sospensione creando un ambiente  al di fuori ..................................

( ha studiato con grande abilità - immobilità – del tempo e dello spazio reali - degli oggetti tra di loro – rigore, equilibrio - casuale - figure geometriche -  ordinata ed equilibrata)


ITALIANO E ARTE E IMMAGINE

IL CONTESTO: Carlo Carrà soldato nella prima guerra mondiale racconta la sua esperienza.

 “[…] all’alba di un gelido gennaio […] fummo mandati in distaccamento a Pieve di Cento […]. Le grandi marce sulla neve che tutte le mattine ci costringevano a fare e le tremende fatiche non tardarono a scuotere la mia salute […] lo stato della mia salute peggiorava, finché si rese necessario ricoverarmi in un nevrocomio fuori Ferrara. Il direttore dell’ospedale […] mi usò molti riguardi e mi fece assegnare una cameretta , acciocché io potessi dipingere […].

In questa camera dipinsi: Solitudine, La camera incantata, Madre e figlio e La musa Metafisica. 

Gli incontri casuali con […] Govoni, de Chirico, Savinio , De Pisis erano momenti di gioia per me. Parlare d’arte e di poesia con qualcuno  era un sollievo e uno sfogo.     (tratto da  “ La mia vita” di Carlo Carrà - 1943)  

 

Fig.6 Carlo Carrà. Fotografia a Pieve di Cento, 1917, © Archivio Raimondi, Bologna

 
I SIGNIFICATI DELL’OPERA

L’opera rappresenta la stanza dell’ospedale neurologico nei pressi di Ferrara, dove Carlo Carrà, assieme al pittore Giorgio de Chirico, fu ricoverato nel 1917.
La stanza, da luogo di “reclusione” per l’artista, viene trasformata, nel suo dipinto, in una irreale, fantastica “CAMERA DELLE MERAVIGLIE”. Qui sono raccolti oggetti comuni ai quali l’artista ha attribuito nuovi significati e relazioni, che diventano straordinari , misteriosi e magici.           
Ciascun elemento è presente nell’opera  perché richiama alla memoria di Carrà qualcosa di “personale”: il ricordo degli affetti (il padre e la madre), l’esperienza drammatica della guerra, della malattia e del ricovero ospedaliero, ma anche l’incontro con de Chirico e la rielaborazione di una nuova pittura in stile metafisico. Lo stampo da pesce, il manichino e il pavimento rialzato in legno sono elementi presenti anche nelle opere di de Chirico e testimoniano il lavoro di ricerca comune tra i due artisti per elaborare un nuovo linguaggio pittorico.
L’opera rimane per noi, però, difficile da decifrare e comprendere pienamente.

UN CONFRONTO

Durante la permanenza nell'ospedale per malattie nervose a Ferrara, Carrà dipinge, oltre alla Camera Incantata, altre opere tra le quali Madre e figlio e La musa metafisica, qui riportate.

     

Fig.7 C. Carrà - La Camera incantata -
1917, Milano, Pinacoteca di Brera

     Fig.8 C. Carrà - Madre e figlio -
   1917, Milano, Pinacoteca di Brera 
     Fig.9 C. Carrà - La musa metafisica -
   1917, Milano, Pinacoteca di Brera

- In tutti e tre i dipinti è rappresentata la stanza dell'ospedale neurologico. Individua ed elenca altri elementi comuni. 
L'artista è fortemente segnato dall'esperienza della guerra. -Osserva nelle tre opere le varie aperture nel muro delle stanze. Cosa ci potrebbe essere oltre? Quali significati possono comunicarci?

IL CONTESTO: LA METAFISICA

La Metafisica è una corrente pittorica nata, ufficialmente, a Ferrara nel 1917, dall’incontro tra Giorgio de Chirico, fondatore e principale esponente, e Carlo Carrà. Aderiscono al gruppo anche Alberto Savinio (fratello di Giorgio de Chirico) e Giorgio Morandi.
 
Nelle opere metafisiche sono rappresentati elementi della realtà dalle forme precise e ben riconoscibili che, però, dopo una più attenta osservazione, si rivelano a noi diversi perché tolti dal loro contesto abituale e accostati in modo assurdo e inaspettato . Anche gli spazi, creati con la prospettiva, risultano non corretti e deformati, le luci e le ombre improbabili e i colori non naturali.
In queste ambientazioni, l’uomo è spesso assente, sostituito da statue e manichini che creano un senso di vuoto.

Guardando queste immagini l’osservatore prova disagio e disorientamento perché è trasportato in un mondo ignoto, misterioso, dalle atmosfere magiche e inquietanti, dove tutto è immobile silenzioso e senza vita.

Gli artisti della Metafisica vanno oltre la rappresentazione fisica-esteriore della realtà quotidiana (da qui il nome del movimento), per farci percepire una nuova realtà, spesso inquietante, in cui le cose acquistano significati e legami nuovi che, spesso, rimangono per noi avvolti nel mistero e restano inspiegabili.


PRODUZIONE Di ITALIANO

Connota alcuni oggetti presenti nel quadro - La camera incantata- per narrare.

Scegli un oggetto presente nel quadro e ipotizza per lui una nuova funzione, assolutamente diversa da quella che ha nella realtà e, in base alla funzione individuata, rendilo protagonista di una storia.   Alcuni suggerimenti:

a- Dai un nome all’oggetto individuato.
b- Descrivilo: forma, colore, come appare al tatto.
c- Personalizzalo: pensa un segno zodiacale che lo possa rappresentare, una canzone che l'oggetto ama ascoltare, un tipo di cibo che ama o che odia, proprio come te;
-  Pensalo appassionato, distratto, timido, spavaldo;
- Scegli un aggettivo, una caratteristica propria dell’oggetto scelto (rugoso, molle, a trama larga, a trama grossa, sproporzionato, sgraziato, ecc. ) per cui l’elemento da te scelto, si pavoneggia o si vergogna;
- Fai intervenire un altro elemento del quadro o te stesso per risolvere la situazione ( se si pavoneggia, gli altri elementi potrebbero essere annoiati, stufi… continua tu; se si vergogna, qualche oggetto del quadro potrebbe intervenire per risolvere il problema, dandogli una stoffa più bella, un colore nuovo, una forma diversa, oppure…continua tu).
d-  La storia che avrai inventato ti suggerirà il titolo.
e- Puoi scegliere di usare nella descrizione la 1°, oppure la 3°persona.

Alcuni testi tratti da elaborati dei ragazzi come esempio:

La parrucca “... la moglie non fece che ridere e ridere di lui, dicendogli che in cantina di topi ne avevano già abbastanza e che non ce ne voleva  un altro sulla sua capoccia pelata…” (Grazia)

Igor il manichino “… guardandomi penserete: che corpo imperfetto, che assemblaggio strano! Sapete perché? Sono stato creato da un uomo con un ingegno fuori della norma e con una solitudine che lo divorava. Tutto cominciò quando Igor mi creò dalla radica di una quercia e dalle latte di rame che custodiva nel suo ripostiglio…” (Davide)

Il parrucchino degli artisti “… colui che lo indossa possiede le capacità di un maestro eccezionale… il parrucchino ha scelto di essere ereditato da te…, prenderà la forma di una acconciatura femminile, o meglio, la gente lo vedrà così…” (Davide)

Il galleggiante bizzarro “… lanciò il galleggiante in acqua e tutto tornò pulito, ma perché funzionasse sempre, doveva essere usato non per avidità, ma per salvare il mondo dall’inquinamento…” (Giulia)

 Il cubo magico “… in una via, Gigi vide un negozietto che vendeva articoli per illusionisti: molto interessato, entrò. Sugli scaffali, molti oggetti strani, uno lo interessò in modo particolare: un cubo. Il negoziante lo informò che se quel cubo così piccolo, lo si teneva in mano, pensando intensamente a qualcosa, questo qualcosa si sarebbe realizzato. Gigi, scettico, ma molto incuriosito, decise di acquistarlo…” (Marco)  

 

  

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